È un déjà-vu.
Come era accaduto con Delta, Omicron sta sconvolgendo di nuovo le nostre vite sparigliando le carte e sconvolgendo le regole del gioco.
Alcuni studi hanno infatti già evidenziato la sua maggiore diffusività avendo praticamente soppiantato Delta.
Per ora i casi sembrano meno severi tanto che da più parti si è preconizzata una "raffreddorizzazione" del virus ed il suo conseguente ingresso in un circolo stagionale al pari di un semplice virus influenzale. Staremo a vedere.
Nei social c'è grande fermento. Informazioni impazzite che alimentano incertezza e, soprattutto, non fanno bene.
Alcune buone notizie, però, ci sono.
Una buona notizia riguarda l'efficacia vaccinale che si è dimostrata in grado di neutralizzare il virus e di prevenire i sintomi più gravi della malattia.
È interessante osservare come il rischio di contrarre una malattia grave è attualmente minore rispetto a Delta nella fase di picco dell'ondata precedente. Questo, probabilmente grazie ad una buona immunità residua e ad una buona copertura offerta dalla vaccinazione.
Tuttavia, una buona dose di prudenza è fortemente raccomandabile.
Anche se per ora i casi sembrano meno gravi resta da capire, e confermare, quanto questo dipenda dalle caratteristiche intrinseche del virus e quanto da quelle della popolazione infettata.

La notizia meno buona è che, nei casi di pazienti ricoverati, il rischio di una malattia grave risulta essere del tutto simile tra Delta e Omicron e questo deve farci capire che comunque siamo di fronte ad una variante che non dovremmo lasciar circolare molto liberamente.
Se si considera inoltre la maggiore contagiosità di Omicron e la conseguente diffusione esponenziale della malattia lo scenario che si prepara non è per nulla favorevole.
Si pensi, per esempio, non solo all'eventuale sovraccarico sulle strutture sanitarie ma anche all'impatto che può avere su tutto il resto della nostra vita quotidiana: servizi, trasporti, scuola, industrie ecc.
Si rischia la paralisi.
La verità è che non sappiamo ancora bene cosa succederà nel prossimo futuro.
Una cosa è certa per me invece: il vaccino è, al momento, l'unica vera arma di difesa che abbiamo.
Io l'ho fatto, fatelo anche voi. Facciamolo tutti.
Dott. Gian Marco Zorzan
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