
La sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo neurologico che si caratterizza per una sensazione di irrequietezza a una o a entrambe le gambe, con il bisogno impellente di muoverle.
Quali sono le caratteristiche di questo disturbo e come lo si può affrontare?
La sindrome delle gambe senza riposo colpisce soprattutto le donne, la sua manifestazione può essere altalenante e pertanto non è sempre facile da diagnosticare, soprattutto se i sintomi sono lievi.
Il legame con l’insonnia
I pazienti che ne soffrono riferiscono una sensazione di fastidio a una o a entrambe le gambe con la necessità indifferibile di muoverle, per esempio se si sta seduti troppo a lungo.
Una sensazione di irrequietezza che migliora se il paziente si muove o massaggia le gambe.
Il disturbo si verifica spesso di sera, quando il paziente cerca di addormentarsi, e può presentarsi anche di notte.
“Il bisogno di muovere le gambe per averne sollievo tende a peggiorare proprio di sera e di notte per via di una riduzione fisiologica serale dei livelli di dopamina, una diminuzione che è ancora più significativa in chi soffre di questo disturbo. Il sistema dopaminergico in sede sottocorticale, infatti, è costituito da neuroni che controllano il movimento; una disfunzione di questo sistema qualifica la sindrome e i suoi sintomi, che migliorano proprio con l’assunzione di farmaci dopaminergici. Chi soffre di questa sindrome tende anche a essere colpito da insonnia poiché l’irrequietezza agli arti inferiori trova sollievo solo con il movimento, costringendo il paziente ad alzarsi dal letto e inficiando così la qualità del riposo notturno.
La forma primaria e la forma secondaria
Questo disturbo neurologico può avere forma primaria o secondaria.
Nel primo caso, la sindrome è familiare o idiopatica e la causa che la origina è dunque ignota.
Meno frequentemente, la sindrome delle gambe senza riposo ha forma secondaria ed è dunque associata ad altre patologie come per esempio l’insufficienza renale, il diabete, le neuropatie periferiche e le alterazioni del sistema extrapiramidale come le lesioni del midollo spinale.
Altri fattori scatenanti possono essere l’anemia da carenza di ferro, la gravidanza (soprattutto nel terzo trimestre) e le malattie neurodegenerative come il Parkinson.
IL LEGAME CON L'INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA DEGLI ARTI INFERIORI

Secondo svariati studi circa il 22% delle persone che soffrono di sindrome delle gambe senza riposo risultano affette da insufficienza venosa cronica.
Uno studio in particolare ha dimostrato che circa il 98% dei pazienti ha tratto beneficio dal trattamento per l'insufficienza venosa e, di essi, circa l'80% ha avuto benefici che si sono mantenuti a lungo.
Cosa fare in caso di sindrome delle gambe senza riposo?
La diagnosi viene effettuata nel corso di una visita neurologica, senza bisogno di esami strumentali.
La terapia è farmacologica, con il ricorso a farmaci antiepilettici, ipnotici, oppiacei e ad agenti dopaminergici. In genere si ricorre alla classe degli agonisti non ergolinici dei recettori della dopamina, la cui assunzione ha effetto in particolare sulla qualità del sonno.
Cosa può fare lo specialista angiologo?

Una visita specialistica angiologica con ecocolordoppler venoso degli arti inferiori è da raccomandare sempre perché la correzione della eventuale insufficienza venosa può risolvere il disturbo della sindrome delle gambe senza riposo senza la necessità di ricorrere all'uso di farmaci neurologici.
E' bene poi assicurarsi una buona igiene del sonno e in questo senso può essere di aiuto, per esempio:
Fare un bagno o una doccia calda prima di dormire.
Ridurre l’assunzione di caffeina o di bevande alcoliche che interferiscono con il sonno.
Dedicarsi a un’attività rilassante prima di dormire.
Massaggiare leggermente le gambe, una volta a letto.
Se i sintomi si presentano nel corso della notte, alzarsi e fare due passi in casa, senza insistere nel rimanere a letto.
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