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ANGIOMA RUBINO

  • Immagine del redattore: Gian Marco Zorzan
    Gian Marco Zorzan
  • 23 apr 2022
  • Tempo di lettura: 2 min


L’angioma rubino provoca una macchia di colore rosso porpora sulla pelle dovuta ad un anomalo sviluppo delle cellule dei capillari che si trovano nel derma e nell’epidermide.


L’angioma rubino è un frequente inestetismo della pelle. Non si tratta pertanto di una vera e propria malattia, quanto di un problema estetico della nostra cute, pur essendo inquadrabile comunque all’interno della categoria dei tumori di natura benigna originati dalla parete interna (endotelio) di un vaso sanguigno. Può essere paragonato ad un piccolissimo gomitolo di piccoli vasi ematici.

L’angioma rubino, chiamato anche emangioma rubino, angioma ciliegia, angioma senile o angioma di Campbell de Morgan (il primo medico chirurgo britannico che nella prima metà del 1800 lo studiò e codificò), è un rilievo della cute che si presenta di colore rosso vivo da cui il nome “rubino”. Tale colorazione è determinata dalla presenza dei vasi sanguigni capillari che si aggregano all’interno. Generalmente l’evoluzione dell’angioma rubino è molto graduale. All’inizio le dimensioni dell’angioma sono estremamente contenute, pari alla punta di uno spillo. Successivamente, aumentano la propria ampiezza, di norma arrivando a circa 3-5 millimetri o, più raramente, un centimetro. Non sono associati a nessuna sintomatologia, non danno dolore o altra sensazione locale come prurito o fastidio. Il paziente però ha disagio per l’inestetismo a cui si correla vedere la propria cute macchiata da punti rossi, soprattutto quando sono molto numerosi, e quando sono localizzati in sedi come il volto.

Quando raggiungono dimensioni centimetriche e sono esofitici (rilevati sui piani cutanei) o sono posti in sede di sfregamento possono essere facilmente traumatizzati, possono irritarsi e sanguinare copiosamente.

Le condizioni che possono facilitare la comparsa di angiomi rubino sono la familiarità (nella cute dei pazienti che ne presentano numerosi sono stati trovati ridotti livelli di microRNA427 con relativa iperproduzione di proteine che inducono proliferazione vascolare), alcuni farmaci (ciclosporina e bromuri), sole, età (aumento del numero dopo i 30 anni; più del 75% delle persone sopra i 75 anni sarebbe portatore di almeno un angioma rubino), assetto ormonale (aumento in gravidanza), disordini epatici, ipofisari e intestinali.


L’angioma rubino è un piccolo rilievo sulla pelle di colore rosso vivo. Può essere singolo o multiplo


Non hanno preferenze per una razza in particolare, colpiscono ugualmente uomini e donne. Sebbene possano svilupparsi in una qualsiasi zona cutanea del corpo umano, l’angioma rubino ha una particolare preferenza per tronco, braccia, gambe e spalle. Non ha conseguenze negative (non degenera in un tumore maligno) e dunque non necessita di un trattamento obbligatorio per la salute del paziente, tuttavia, se soggetto a ripetuti sanguinamenti, o se avvertito come fastidioso inestetismo, il paziente può tranquillamente richiedere al medico la sua rimozione.



L’evoluzione delle possibilità di trattamento rispetto al passato (chirurgia, crioterapia , etc.) oggi permette di rimuoverli in pochi minuti tramite tecnologie laser.



L’energia di speciali apparecchiature laser per applicazioni vascolari, penetra nei tessuti e coagula selettivamente il sangue senza danneggiare l’epidermide (principio di foto-termolisi selettiva che consente di coagulare solamente la lesione da asportare).


La seduta di rimozione degli angiomi rubino è rapida, viene praticata in ambulatorio, non necessita di anestesia e non comporta l’interruzione delle normali attività quotidiane e lavorative dopo il trattamento. Il flusso di luce del Laser viene direzionato direttamente sull’angioma da rimuovere. Il paziente avverte un leggero bruciore sopportabile e fugace.


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